I 9 grandi vantaggi del Temporary Management nel 2018

Il Temporary Management Vi dà accesso istantaneo a un manager “con tanta esperienza ma anche pronto a rimboccarsi le maniche” con un solido percorso professionale subito al vostro servizio.

Il Temporary Manager è un manager “temporaneo”, ossia destinato ad entrare in azienda in momenti particolari (riorganizzazioni, vuoti funzionali temporanei, sviluppi di nuovi progetti di internazionalizzazione etc.) ed a restarci di solito solo alcuni mesi. Anche il suo impegno durante la settimana può non essere a tempo pieno. In tal caso avremo un Temporary Manager part time.

Vi sono vari motivi per cui una organizzazione può decidere di scegliere un manager temporaneo. Talvolta in quanto il ruolo da coprire non è permanente. Talaltra in quanto vi è urgenza di coprire il ruolo ed il lungo tempo (ed il rischio di errore) di una assunzione definitiva non è la scelta migliore.

Vi sono ben 9 punti che vi spingeranno a scegliere un Temporary Manager piuttosto che una normale nuova figura interna:

  1. Esperienza. I Temporary Manager sono normalmente iper qualificati per il ruolo che viene loro affidato. Hanno inoltre vissuto una molteplicità di esperienze che rende la loro visuale decisamente più ampia. In una epoca come quella che stiamo vivendo nel 2017 di rapida obsolescenza delle competenze, tale vantaggio è dunque fondamentale.
  2. Risultati. Sono solamente tanto bravi ed efficaci quanto hanno dimostrato durante il loro ultimo incarico. Per questo motivo le loro referenze e i loro risultati concretamente già ottenuti sono fondamentali. Il Temporary Manager è abituato ad essere valutato sui risultati. Il che lo rende normalmente molto focalizzato sulla meta da raggiungere.
  3. Rapidità. Normalmente un Temporary Manager sarà disponibile ad iniziare l’attività nel giro di pochi giorni. Anche gli elementi formali alla fine si riducono alla firma di un semplice contratto. Pronti, via.
  4. Obiettività. Un Temporary Manager è decisamente meno condizionato rispetto ad una figura regolarmente assunta. Inoltre avrà visto più realtà potendo dunque porle a confronto più facilmente. Per questo la sua valutazione sarà decisamente più obiettiva.
  5. Trasferimento di conoscenze. Un bravo Temporary Manager assume, talvolta inconsapevolmente, il ruolo di formatore interno. Esso trasferisce esperienze e competenze. E talvolta, perché no, anche un pizzico di sano entusiasmo che non guasta mai.
  6. Focalizzazione. Al Temporary Manager possono essere affidati importanti progetti. Il suo ruolo sarà sempre più focalizzato rispetto ad una figura interna stabile, costretta a districarsi tra ruoli e responsabilità molteplici.
  7. Integrazione. Il Temporary Manager non viene rigettato dall’organizzazione perché si sa che è di passaggio. Non compete con le gerarchie aziendali, anzi valorizza le skills dei singoli creando nuove opportunità. Sa comunicare ai vari livelli aziendali, non si rende indispensabile perché lavora anche per trasferire competenze manageriali alle risorse interne che rimarranno nell’organizzazione a fine mandato.
  8. Motivazione. il Temporary Manager è un problem solver. Possiede una spiccata professionalità e attitudine alla comunicazione. E’ determinato e motivato nel raggiungere gli obiettivi fissati, anche perché una porzione importante del suo stipendio è spesso legata ai risultati (contratti con success fee). E’ un leader naturale, ragiona da project manager, trae motivazione dalle sfide professionali, non ama la routine.
  9. E infine il costo. Un Temporary Manager, per quanto ben pagato, costerà all’azienda meno del costo lordo di una persona assunta regolarmente. Non vi saranno tredicesime o TFR e la durata limitata nel tempo ne garantirà una complessiva economicità.

Simone Sansavini, Aprile 2018.

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